Il detenuto era stato lasciato seminudo per ore e lo hanno poi pestato con manganelli, calci e pugni: 8 i poliziotti coinvolti.
Dopo la denuncia delle famiglie dei detenuti sono iniziate le indagni investigative. Secondo quanto appurato già per un primo soggetto, vittima dei maltrattamenti subiti dai poliziotti penitenziari, sono stati otto gli indagati, accusati di tortura e lesioni personali aggravate, ma anche di tentata concussione per il detenuto che era stato fatto spogliare e picchiato.
Un detenuto della Casa Circondariale “G. Panzera” di Reggio Calabria, è stato lasciato seminudo in cella per due ore prima di essere picchiato con manganelli, calci e pugni. La polizia, su delega della Procura di Reggio Calabria, ha emesso delle misure cautelari per 8 appartenenti alla Polizia Penitenziaria, accusati di tortura e lesioni personali aggravate.
Condotte violente in carcere
Sono stati i familiari dei detenuti i quali, nel corso di colloqui telefonici, avevano riferito di essere stati maltrattati all’interno del carcere. Le successive indagini investigative hanno permesso già in una prima fase di circoscrivere ad un solo detenuto le condotte violente, così come poi confermato dalla visione e analisi delle telecamere interne dell’istituto di pena.
Secondo quanto emerso, per giustificare le sue condotte, il Comandante del Reparto avrebbe redatto una serie di atti in relazione ai quali gli vengono contestati i delitti di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per induzione, di omissione d’atti d’ufficio e di calunnia.
Nei giorni successivi, lo stesso ufficiale avrebbe tentato di costringere un suo sottoposto a mostrargli delle relazioni di servizio relative alla sorveglianza dello stesso detenuto, e per tale motivo è stata formulata a suo carico anche l’ipotesi di tentata concussione.